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domenica 23 novembre 2014

La distrazione come distruzione dell'interiorizzazione

Le distrazioni

 Non ci girerò attorno: il principale elemento di distrazione nella società attuale al momento in cui scrivo è rappresentato dagli smartphone e dall'infinità di social network su cui scambiamo messaggi in continuazione.
Mentre facciamo altre attività, spesso ci capita di ricevere messaggi, interrompere l'attività (o comunque prestarvi minor attenzione) per poi riprendere. Se anche non riceviamo messaggi, la nostra mente rimane in attesa di riceverne, oppure si chiede: "perché non ne sto ricevendo?".


Più genericamente, però, la distrazione è rappresentata dall'elevato numero di pensieri, solitamente ansiogeni, che ci assalgono. Per esempio ci sarà capitato molto spesso di mangiare, studiare, lavorare, stare con gli amici, fare sport distrattamente perché la nostra mente si distraeva facilmente, assorta in altri pensieri, preoccupazioni, iniziando una concatenazione di ragionamenti che ci distoglievano totalmente dal momento presente.

Toglietevelo dalla testa: non siamo multitasking

 Molti di noi, in particolare in relazione all'uso dello smartphone, si giustificano dicendo: "sono multitasking". Non è vero, il cervello umano non ha (ancora?) sviluppato questa proprietà. Il fatto di riuscire a riprendere immediatamente un'altra attività può illuderci di avere questa capacità, ma in realtà abbiamo interrotto il filo che ci avrebbe aiutato a immergerci nel momento presente, che fosse risolvere un problema, o tenere un discorso con una persona o leggere un libro.

Accettare che la distrazione è un comportamento naturale del cervello

 Se provate a spegnere smartphone, pc, tv (primo passo necessario per ritrovare la concentrazione) e mettervi a cucinare e mangiare lentamente cercando di rimanere concentrati solo sulle vostre azioni, per un tempo diciamo di almeno un'ora, vi renderete conto di quante volte il vostro cervello tenderà a distrarsi, a pescare altri pensieri.
Non è un errore, bensì un normale effetto dell'attività cerebrale. L'osservazione ci consente però di evitare che queste deviazioni distraenti ci portino troppo lontano e ricondurre la mente sulla nostra Opera.
Adesso prestate attenzione alla vostra Opera, curate ogni cosa, osservate ogni dettaglio. Anche mentre cucinate e mangiate, usate tutti i vostri sensi: vista, olfatto, tatto, gusto, udito e cercate di mettere voi stessi, la vostra precisione e la vostra creatività in questo processo.

Ritrovare la riflessione, la concentrazione, il raccoglimento, la meditazione

 Iniziate ad applicare questo processo a tutto: allo sport, allo studio, al lavoro, al mangiare, alle attività domestiche ordinarie, siate presenti allo stesso modo quando uscite con gli amici, quando state con il vostro/la vostra partner, quando fate l'amore, quando guardate un bel film, quando leggete un libro, quando coltivate l'orto, quando scrivete o disegnate o suonate...
  1. Staccate da tutto: niente smartphone, telefoni, tv; riducete i suoni e i rumori nell'ambiente finché possibile. Trovate un mindsetting ideale. Pulite l'ambiente in modo che non ci siano oggetti che vi distraggono;
  2. Iniziate a fare l'atto in questione: ogni volta che la mente si distrae, riportatela al momento presente;
  3. Per mantenere la concentrazione sul momento presente vivetelo come atto meditativo: usate i vostri sensi, interiorizzate quello che state apprendendo o di cui state facendo esperienza, osservatelo scendere dentro di voi, acquisire dentro di voi;
  4. Finito ciò non tornate brutalmente alla vita di superficie: prendetevi un breve periodo senza tempo in cui far macerare e metabolizzare l'atto;
  5. A distanza di tempo, osservate indietro e cogliete quanto è potenzialmente più efficace, reale e vivo tutto questo;

Iniziare a godere dei benefici della ritrovata immersione nella realtà

 Provate ad applicare questo processo a qualcosa di cui potete vedere effetti proficui: io personalmente l'ho applicato a me stesso studiando la lingua francese. Ho notato quando sia più veloce ed efficace l'apprendimento in queste condizioni.
Dopo quel momento ho iniziato ad essere più presente mentre cucino, mangio, mentre svolgo attività domestiche e burocratiche, mentre compio dei task lavorativi. Il tasso di errore si riduce considerevolmente, la sensazione di "perdere tempo" si riduce, inoltre otteniamo risultati migliori, l'appagamento cresce.
Oltre che allo studio e allo sport possiamo estendere un simile stato meditativo ai nostri processi creativi e alle nostre relazioni: ascoltare e parlare con concentrazione, mettere in opera qualcosa con cura e totalmente presenti. Essere presenti anche nel silenzio, con l'atto, col movimento, con i sensi, contemplare l'ambiente, gli accadimenti.
All'inizio sembrerà faticoso e difficile perché non ci siamo abituati, ma quando saremo consapevoli dei vantaggi la nostra mente accoglierà con maggior senso di gioia tutto questo.

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